La data di scadenza prevista del 20-04-2020 è stata progata al 10-06-2020
Conclusa con successo il Premio di poesia Il Sentiero dell’Anima
Un viaggio animato da giovani e adulti in compagnia di emozioni e sentimento
Continua il sogno di Filippo Pirro, poeta e sognatore che ha ideato il Parco letterario Il Sentiero dell’Anima a cui si ispira l’omonimo Concorso di poesia la cui premiazione ha avuto luogo, come da tradizione e con tutte le precauzioni imposte dal Covid-19, nell’impareggiabile e suggestivo scenario del Parco, nei pressi della dolina Pozzatina tra San Marco in Lamis e San Nicandro Garganico.
L’Associazione, oggi animata e portata avanti dalla famiglia Pirro, e le Edizioni del Rosone, con il patrocinio della Fondazione Monti Uniti di Foggia e della Fondazione Soccio, hanno portato a conclusione un’edizione particolare del Premio «che – come affermato nella presentazione dell’Antologia che pubblica i risultati del Premio e conferisce il giusto risalto agli autori che vi hanno partecipato – negli anni ha risposto al bisogno della scrittura in versi di stare con la gente, tra i giovani e i meno giovani, tra i colti e i meno colti, una scrittura che non si limita a fotografare i fatti, ma li rivede sotto una prospettiva nuova, li colora e li trasforma attraverso le esperienze del quotidiano».
Per la poesia, poi, il 2020 rimanda a una ricorrenza di tutto rilievo, considerato che segna il centenario della nascita di Gianni Rodari, un poeta che ai più giovani ha destinato gran parte della sua produzione poetica.
«Gianni Rodari – scrive Daniela Pirro nella già citata Antologia del Premio – ha dissacrato i luoghi comuni e stravolto il linguaggio. Non solo ha divertito generazioni di bambini, ma li ha aiutati a credere nella possibilità di realizzare un mondo migliore denunciando ogni forma di ingiustizia e di sopruso, a credere che bastasse un fiore per generare vita, gentilezza, armonia. Le sue storie invitano a guardare la realtà con il filtro della fantasia e a cambiare l’ordine delle cose, per riscoprirle con dei nuovi colori».
Fantasia e realtà che connotano i versi di adulti, bambini e adolescenti delle scuole partecipanti al Concorso, cavalcando con emozione e delicatezza l’onda della cronaca (sono diffusi i richiami alla pandemia da Covid-19) ma anche praticando i delicati percorsi dei sentimenti. Il poeta, del resto, non è soltanto un sognatore che si costruisce un mondo tutto suo nel quale rifugiarsi, avulso dalla realtà, ma svolge un’ineludibile funzione sociale proprio attraverso la denuncia e la sottolineatura di fenomeni da affidare alla magia di parole e versi.
E proprio a questo ruolo sociale della poesia ha inteso fare riferimento il presidente della giuria, il giornalista Serafino Paternoster, nel suo intervento dal titolo emblematico La cultura per salvare le aree interne e proposto sempre nell’Antologia.
«Fra queste rocce, lontane dal Tavoliere produttivo ed industriale del Foggiano, una sorta di Padania del Sud – scrive tra l’altro Paternoster – si vedono rose e fiori. E iniziano ad allungare le loro radici donne, uomini, bambini con una energia straordinaria. Più di una generazione che ha voluto innaffiare questa terra di poesia, di arte, di passione, di cultura. Le aree interne, lo sappiamo, sono a forte rischio. Degrado e spopolamento stanno svuotando la pancia del nostro Paese, la parte più isolata e, forse anche per questa ragione, quella più resistente alle tentazioni della globalizzazione, quella dove le tradizioni e, se vogliamo, dove l’identità si esprime con i suoi mille colori e con le sue mille forme. (…) La parola ha la forza dei sassi. Può uccidere, ma può soprattutto curare. Ecco che la parola rappresenta la cura ideale per le aree interne, scritta, recitata, in rime o senza rime, cantata. Rappresenta il fiore che nasce tra i sassi. Ma i fiori vanno seminati, vanno fatti germogliare, innaffiati, aiutati a mettere radici anche dove sembra impossibile. Per fare questo occorrono persone che non sono abituate alla meraviglia, che cercano continuamente lo stupore, che cercano continuamente di esplorare le diverse espressioni della natura umana. E questa terra le ha trovate nelle donne e negli uomini che animano Il Sentiero dell’Anima, questo parco e le tantissime attività che lo accompagnano fra cui il concorso di poesia».
È stato, come sempre ormai da sedici anni, un viaggio all’interno dei sentimenti e delle emozioni scaturiti da animi sensibili e menti attente. Che tra questi animi e queste menti vi siano tantissimi bambini e molti adolescenti ci fa bene sperare per il futuro della nostra terra e del pianeta. La speranza della salvezza non potrà morire finché ci sarà qualcuno capace di creare e regalare emozioni. Che il viaggio continui, dunque.
M.M.